Dalle prime pagine di Dal Big Bang ai buchi neri, di Stephen Hawking.
“Un famoso scienziato tenne una volta una conferenza pubblica su un argomento di astronomia. Egli parlò di come la Terra orbiti attorno al Sole e di come il Sole, a sua volta, compia un’ampia rivoluzione attorno al centro di un immenso aggregato di stelle noto come la nostra galassia. Al termine della conferenza una, una piccola vecchia signora in fondo alla sala si alzò in piedi e disse. “Quel che lei ci racconta sono tutte frottole. Il mondo, in realtà, è un disco piatto che poggia sul dorso di una gigantesca tartaruga”. […] Lo scienziato replicò: “E su cosa poggia la tartaruga?” “Lei è molto intelligente, giovanotto, davvero molto. Ma ogni tartaruga poggia su un’altra tartaruga!”
Al di la dei simpatici terrapiattisti, la foto dimostra, una volta di più, come l’unica via per progredire sia la comprensione dell’universo attraverso lo studio. In un momento in cui la competenza sembra un limite e non, come dovrebbe essere, il punto di partenza di ognuno, in particolare di chi si occupa della cosa pubblica, la foto ha un valore immenso.
Esattamente cento (100!) anni dopo la prima conferma della teoria della relatività (Sir Arthur Eddington, 1919, eclissi di sole) un’altra prova della capacità visionaria di Albert Einstein.
Evviva la Fisica. Evviva la competenza e lo studio.